Nuova alunna a Forks;

I miei occhi azzurri vagarono nel cortile di quella scuola. Ero curiosa di cominciare una nuova vita quaggiù, in un remoto paesino dell'america.
Un odorino di sangue umano si impossessò di me e chiusi gli occhi per assaporarlo completamente. Era meraviglioso, ma sarebbe stato troppo rischioso per me attaccare qualcuno ora.
Presi un kreaker dalla mia borsa/zainetto e cominciai a sgranocchiarlo cercando di farmi passare l'improvvisa sete. Finito lo stuzzichino bevvi un sorso d'acqua e riuscii a mandar quasi completamente via la voglia di sangue umano.
Uscii dall'angolo in cui mi ero nascosta e feci danzare i miei capelli al vento. Notai che qualche sguardo umano si posava su di me, incantato dalla mia strana bellezza. Non potei che sentirmi lusingata, come sempre.
Avanzai con passo deciso fino a una costruzione su cui era scritto "
Segreteria" e aprii la porta.
Mi avvinai al bancone e domandai alla donna che era lì:
« Devo domandare qui per potermi iscrivere alla scuola? »
Lei assentì con la testa e mi consegnò dei moduli da completare.
Io li presi e la ringraziai con un sorriso. Presi una penna dallo zaino e cominciai a compilare il modulo con i miei dati.

Nessie, devi andare a scuola, svegliati. Uffi, volevo dormire ancora un po'!! Ti preparo la colazione. Mamma andò in cucina. Mi alzai dal letto e mi stiracchiai. Mi vestii. Jeans, una maglietta rosa a maniche corte, e le mie adorate Converse verde acqua.
Andai a fare colazione. Latte e biscotti. Buonissimi!
Presi il mio eastpack fucsia, e prima di andare in macchina da papà, mamma mi diede un bacio sulla guancia. Buona giornata.
Mi trattavano come una bambina. Che cavolo, avevo 17 anni!
Papà mi portò a scuola con la sua Volvo. Arrivata a scuola andai dalle mie amiche, Jasmine e Giulia. Ciao Nene!! Mi salutò Jasmine. Da quando le avevo detto che a casa mi chiamavano Nessie, mi chiamava sempre Nene. Adoravo quel soprannome! Ciao Jasmine, ciao Giulia. Mi ricordai del foglio che dovevo dare in segreteria.
Ragazze, devo andare un attimo in segreteria a portare un foglio. Mi aspettate qui?? Dissero di sì. Mi affettai ad entrare in quella piccola stanza. Arrivata dentro lì, vidi una ragazza. Un ibrido a vista d'occhio. Occhi azzurri, capelli biondi. Pelle bianchissima, come la mia.
Andai verso di lei.
Ciao, tu sei nuova?? Piacere mi chiamo Renesmee.
Le porsi la mano, in attesa che la strinse.

Lessi velocemente tutto il modulo prima di cominciare a scrivere, ma non trovai particolari difficoltà: tutti i moduli sono uguali.. in tute le scuole che avevo frequentato per rimanere il più possibile in una certa città chiedevano sempre le stesse cose. Anche se era meglio così. Ormai sapevo bene cosa inventarmi e sapevo le bugie da raccontare a memoria, così bene da poterle confonderle con la realtà.
Un rischio, a pensarci bene.
Scrissi accanto al nome Theresa. Taess sarebbe stato troppo strano, meglio farlo sembrare un soprannome qualunque. Al cognome scrissi come al solito Smith, e così compilai tutto il modulo, inventando sempre le stesse cose.
Solo il domicilio non lo inventai. Avevo preso in affitto una casa non grande nella cittadina, un po' distante dal centro per evitare di essere presa dalla sete di sangue umano, ma abbastanza per andare a piedi da tutte le parti.
Ciao, tu sei nuova?? Piacere mi chiamo Renesmee.
Alzai la testa facendo ondeggiare i miei riccioli biondi e incrociai gli occhi castani di una ragazzina. Aveva qualcosa di strano, sembrava diversa dagli altri.
Sfoderai un sorriso e risposi gentile.
« Sì, sono appena arrivata »
Le porsi la mano per verificare la teoria che si era presentata come improbabile alla mia mente.
« Mi chiamo Taess »
Aggiunsi.

Si chiamava Taess.
Piacere, Taess.
Mi strinse la mano. Era calda.
Non ero molto esperta sugli ibridi, anche se lo ero anche io. Prima di tirare a caso una conclusione, preferivo che fosse lei a chiedermi se ero un ibrido. Ma forse non era il caso di parlarne lì, con la segretaria che ascoltava. Improvvisamente mi ricordai del foglio da dare alla segretaria. Mi voltai verso di lei. Questo è l'avviso per la gita del mese prossimo... Le diedi il foglio e mi rivoltai da Taess.
Mi venne in mente un'altra cosa. Io avevo un potere. Potevo far capire alle persone quello che pensavo, con un solo tocco della mano.
Ma se non era un ibrido?? Se era semplicemente un umana, solo molto pallida??
Forse è meglio se aspettavo che mi chiedesse lei qualcosa in più.

Renesmee mi strinse la mano.
Piacere, Taess.
Disse, ma io non badai alle sue parole.
La sua mano era calda esattamente quanto la mia, ovvero qualche grado in più di ogni umano. Fissai i suoi occhi castani incastonati nella sua pelle pallida e mi chiesi se avevo ragione, se la mia strana e bislacca idea non rispecchiasse la realtà.
Mi sembrava impossibile, ma c'era sempre una possibilità, no?
Renesmee si girò e consegnò un foglio alla segretaria.
Io intanto studiavo le sue mosse, rimanendo incantata con la mano nella mano sinistra, appoggiata sul foglio che stavo compilando prima.
« Abiti qui con i tuoi genitori? »
Domandai. Poteva essere una domanda idiota, ma sarebbe stato importante per me. Sapevo bene che poteva avere solo un padre, dato che la madre doveva essere morta di parto, come la mia e di Ariel.
Sembrava giovane, molto giovane per essere una come me.
Beh, non tutti si possono permettere un curriculum di più di duemila anni come me ed Ariel.

Mi chiese se abitavo qui con i miei genitori.
Si. Non so se conosci i Cullen. Mio padre è Edward e mia madre è Bella. Ma non credo li conosci se sei appena arrivata.

Si. Non so se conosci i Cullen. Mio padre è Edward e mia madre è Bella.
Annuii. Ma cosa andavo a pensare. Non poteva essere così facile trovare un ibrido tra vampiro e umano come me.
Mica tutti i vampiri si accoppiano con gli umani.
Sarà una semplice umana piuttosto pallida con un odore strano, particolarmente invitante.
Ma non credo li conosci se sei appena arrivata.
Aggiunse.
Scossi la testa, per darle ragione.
« No, infatti non conosco ancora nessuno qui.. »
Dissi semplicemente. Detti un'occhiata al modulo che avevo davanti.
« Che anno frequenti? »
Chiesi, prima di scrivere la mia età (ovviamente fasulla) sul modulo.
17 anni.
Un'età perfetta, di una giovinezza ormai dimenticata per me.
Cosa avevo fatto quando avevo diciassette anni? Non lo ricordo nemmeno. Forse ero già a Troia. Forse.

Vidi che scriveva gli anni sul modulo di iscrizione. 17. Era un'età finta?? O era la sua vera età?? Ibrido o umano?? Queste erano le domande che mi vagavano in testa.
Chiese che anno frequentavo.
Ho 17 anni, quindi il penultimo. Come te.
Uffi. Fremevo dalla voglia di sapere se era un ibrido o no.
Però con quell'altra signora all'ascolto non potevo chiedere
Ma sei un ibrido?
Vabbè... Avrei aspettato che finisse di compilare quel modulo.

Finii di completare il modulo con una firma svolazzante. Un merito di aver vissuto ne secoli passati poteva proprio essere questo: imparare a scrivere in una maniera molto bella ed elaborata.
Mi piaceva avere una scrittura così svolazzante, che si sviluppava meglio nella mia firma.
Ho 17 anni, quindi il penultimo. Come te.
Annuii, ormai distrattamente. Avevo perso quasi ogni speranza di trovare un individuo come me.
Mi piacque però il come te. Aveva qualcosa di rassicurante.
« Un attimo Renesmee »
Dissi, girandomi. Feci qualche passo e raggiunsi la segretaria.
« Ho completato il modulo.. »
Dissi consegnandoglielo. Lei annuì e mi annunciò che avrei potuto cominciare oggi stesso le lezioni. Mi consegnò un orario per le materie che avevo scelto. La ringraziai calorosamente e mi rivoltai verso Renesmee.
« Io ho finito.. tu devi fare altro? »
Domandai alla ragazza con un sorriso.

Taess finì di completare il modulo.
Mi disse di aspettare un attimo. Glielo portò alla segretaria.
Poi tornò da me e mi chiese se dovevo fare altro.
No, no.... Dovevo solo dare il foglio di prima.... Fammi vedere il foglio degli orari, che magari siamo in alcune ore assieme.
Stavamo per uscire dalla segreteria.
Volevo chiederle se era un ibrido. Ma avevo paura di fare una figuraccia della serie: Io: Sei un ibrido? Lei: Ma tu sei pazza! E dopo scappa via.
Cioè, se lei era solo un'umana??
Speravo me lo chiedesse lei, per non fare figuracce.

Renesmee scosse la testa.
No, no.... Dovevo solo dare il foglio di prima....
Annuii e uscii dalla segreteria cercando di resistere all'odore di sangue umano che era molto forte lì dentro.
Fuori sarebbe stato un po' meglio, almeno l'aria era più pulita e più diluita da altri odori.
Fammi vedere il foglio degli orari, che magari siamo in alcune ore assieme.
« Magari! »
Dissi e le porsi il foglietto che mi aveva consegnato la segretaria.
Nel farlo scontrai la sua mano, e fui di uovo assalita dai dubbi.
La sua pelle era chiara, luminosa.
Il suo profumo era dolce, ma più aromatizzato rispetto a quello degli altri umani.
La sua temperatura era calda. Calda quanto me.
Non tornava.. doveva essere per forza qualcosa di più di un semplice umano.
« Hai una carnagione molto chiara.. » notai « Sembra quasi tu possa riflettere la luce.. »
Buttai lì quella frase. Se era, capiva. Altrimenti sarebbe stato un semplice complimento.

Mi diede il foglio dell'orario, toccandomi la mano.
Mi disse che avevo una carnagione molto chiara e che potevo, quasi, riflettere alla luce.
Ok. Non c'erano più dubbi.
Mi fermai e mi voltai verso di lei.
Credo di aver capito.
Spera di aver capito, spera di aver capito.
Sei quello che penso io e che sono anche io?
Non mi andava di dire la parola Ibrido.

Renesmee si formò all'improvviso, ancora il foglio del mio orario in mano, pronto per essere letto. Ma non gli fu degnata nemmeno un'occhiata.
Avevo preso nel segno?
Credo di aver capito.
Disse. Sorrisi, si, ci avevo preso.
Sei quello che penso io e che sono anche io?
Ridacchiai alla sua frase sconclusionata, ma annuii.
« Non leggo nella mente, ma sì, credo proprio di sì »
Dissi. Non potevo esserne certa, poteva anche essere un grossissimo equivoco, ma di solito io non mi sbaglio.
Duemila anni di esperienza servono a qualcosa alla fine.
« Non ti dà noia questo profumino delizioso? »
Domandai, accennando all'odore di sangue umano che era intorno a noi.
Eravamo sempre immerse fra loro, quindi era difficile che non percepisse questo odore così invitante per chi si nutre di sangue.
Di solito io cerco di evitare di mangiare in città. Cerco persone isolate.. oppure mi faccio una visita all'ospedale più vicino.

Taess ridacchiò della mia frase decisamente stupida.
Mi disse che non leggeva nella mente, ma che era quello che dicevo io.
Poi mi chiese se l'odore del sangue mi dava noia.
Ah, cara mia, mi sono abituata!
In quel momento la campanella suonò.
Mi sa che è meglio se andiamo in classe.
Guardai il foglio dei suoi orari. Prima ora: trigonometria.
Evviva! Siamo tutte e due su trigonometria la prima ora!! Andiamo!
Partii per andare in aula. Arrivata dentro, Mr. Back mi guardò.
Mr. Back, questa è Taess, una nuova studente del nostro corso.

Renesmee scrollò le spalle con incuranza.
Ah, cara mia, mi sono abituata!
Mi rispose. La guardai curiosa. Io non riuscivo a trattenermi moltissimo, ogni tanto dovevo prendere una boccata d'aria fresca o mangiare cibo umano, tanto per far smettere questo forte istinto di bere sangue e distruggere.
Sorrisi.
« Spero di riuscire a non farci più caso.. »
Dissi. In quel momento suonò la campanella che segnava l'inizio delle lezioni.
Mi sa che è meglio se andiamo in classe.
Annuii e mi voltai verso il foglio che teneva in mano Renesmee. Trigonometria. Ecco cosa avevo alla prima ora.
Evviva! Siamo tutte e due su trigonometria la prima ora!! Andiamo!
Sorrisi raggiante. Non ero da sola dunque alla prima lezione.
Ci dirigemmo verso l'aula di trigonometria, insieme a molti altri studenti che mi guardavano curiosi. Non deve essere normale trovare dei nuovi studenti in un paesino così piccolo.
Mr. Back, questa è Taess, una nuova studente del nostro corso.
Mi presentò Renesmee.
« Sono Theresa Smith, mi sono trasferita ora » dissi riferita al professore.
-"Smith, eh? Da dove viene Smith?"- domandò.
« Dalla California » risposi ricordando i miei precedenti scolastici.
Poi il professore mi fece segno di sedermi e mi consegnò un libro per seguire la lezione. Cercai Renesmee con lo sguardo e mi sedetti accanto a lei.